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Il Design Thinking: l’alleato che non ti aspettavi

Esistono diversi modi per approcciarsi a un nuovo progetto: c’è chi ci si butta a capofitto in autonomia, chi ne discute in gruppo per settimane, chi resta a fissare un foglio aspettando che la soluzione emerga dal bianco.

Per sfruttare al massimo il tempo dedicato alla progettazione, però, esistono anche altri metodi più strutturati ed efficaci. Uno di questi è il Design Thinking, un approccio che mette al centro le persone target del progetto e supporta l’identificazione di soluzioni innovative.

Perché proprio il Design Thinking?

Perché dovresti provarlo almeno una volta nella vita? Perché, step dopo step, potrai scendere sempre più nel dettaglio delle effettive necessità del target e capire come creare qualcosa che sia davvero di valore per le persone che hanno bisogno. 

Si tratta di un approccio che richiede un po’ di tempo e un’efficace comunicazione con il target, ma si rivelerà la giusta scelta per tutti quei progetti strutturati o di difficile ideazione. Vediamo meglio di che cosa si tratta. 

La prima cosa da sapere è che quando scegli il Design Thinking come approccio da seguire, devi attenerti ai suoi 5 step consecutivi (nei limiti del possibile), perché ti guideranno nel percorso di progettazione. 

Empatizza con il target 

La tentazione di partire mettendo al centro il prodotto/servizio è forte. Sbaglieresti focus, però: puoi anche creare il sito più bello del mondo o ideare di dispenser di gel igienizzante per mani più fashion che si sia mai visto, ma se il tuo target non ne ha davvero bisogno o non capisce come usarlo, allora avrai speso risorse ed energie in un bellissimo progetto fine a se stesso. 

La fase di empatia ti aiuta proprio a non cadere in tentazione e a porre l’attenzione ai destinatari dell’attività. Chi è il tuo target? Cosa fa? Cosa pensa? Cosa gli provoca frustrazione e cosa, invece, lo fa sentire soddisfatto? 

Per prima cosa dovresti smetterla di parlare di “target”: tutto quello che fai è destinato a delle persone, ciascuna con la sua storia e le sue esigenze. Quindi prenditi 10 minuti di pausa e esci in strada: osserva i passanti, ascolta (in modo discreto) le loro conversazioni. Fai una chiacchierata con i tuoi conoscenti o un panel selezionato per cercare di capire quali sono le loro esigenze e i loro punti di vista. 

Definisci il Punto di Vista

Questo è il momento di fare il punto della situazione. Durante la fase precedente hai raccolto molto materiale e adesso un quadro generale abbastanza dettagliato di quelle che sono le caratteristiche delle tue persone di riferimento. Confronta le storie di tutti gli “intervistati” e i dati raccolti osservando e ascoltando. Ci sono elementi ricorrenti o simili? Alcune necessità ti sembrano più interessanti di altre? Scegli un set ridotto di problemi e delinea le caratteristiche del tuo utente tipo. Il tuo obiettivo è definire un Punto di Vista (Point Of View – POV) condiviso: si tratta del problema principale da risolvere.

Un buon POV è quello che:

  • definisce nel dettaglio il problema
  • serve da ispirazione per il team
  • smuove emozioni nelle persone 

Questa fase è cruciale, perché ti aiuta a capire quale direzione deve prendere il tuo progetto: il risultato finale sarà la soluzione al problema evidenziato dal POV. 

È arrivato il momento di Ideare

Ora devi capire cosa fare. Quale sarà la tua soluzione? Insieme al tuo team, lascia spaziare la mente, genera idee e crea qualcosa che possa essere veramente utile e usabile per il tuo pubblico di riferimento. 

Puoi servirti delle strategie di brainstorming che preferisci. Ecco qualche spunto: 

  • gamification: trasporta in una dimensione di gioco il ragionamento. Abbatti limiti e reticenze, divertiti e distendi la mente. Le migliori idee vengono quando meno te lo aspetti!
  • Mind mapping: metti al centro l’obiettivo, cerchialo e collegalo a rami che contengono idee e spunti di riflessione
  • Analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats): per ogni idea valuta insieme al tuo team quali sono i suoi punti di forza, le debolezze, le opportunità che apre e le possibili minacce dall’esterno
  • Brainwriting: ogni membro del team ha 5 minuti per scrivere su un foglio o su post-it 3 idee. Alla fine dei 5 minuti, ognuno legge ad alta voce quello che ha scritto e si comincia una discussione 
  • Brainstorming veloce: ognuno scrive tutte le idee che vengono in mente in un tempo stabilito e abbastanza breve (per creare un senso di urgenza)

Alla fine di questa fase, devi avere un’idea abbastanza precisa di cosa fare, perché nella fase successiva…

…Devi Prototipare!

Mostrare il prodotto finito al cliente o addirittura lanciarlo sul mercato senza i dovuti test equivale, nella maggior parte dei casi, ad aver investito tempo e energie per niente.            

Quando parlo di test, non mi riferisco solo a quelli prettamente tecnici legati al corretto funzionamento del prodotto/servizio, ma anche a quelli che saggiano la reazione dei destinatari. 

Ecco perché fare un prototipo (ovvero una versione semplificata del prodotto/servizio sotto forma di mockup oppure su cartone o con un “gioco di ruolo”, …) è importante: permette a un panel selezionato di testare in anteprima le principali caratteristiche di quello a cui stai lavorando. 

In base ai feedback che riceverai, potrai rivedere alcuni aspetti del progetto e implementarne degli altri. Tutto all’interno di una safe zone in cui puoi fare modifiche e revisioni liberamente. 

Testare è l’ultimo step

Arrivato a questo punto, devi chiedere a un panel selezionato che cosa pensa del tuo prototipo. Per ogni opinione devi indagare sui motivi di quell’affermazione. La domanda principale di questo step è: “Perché?

Anche in questo caso, si tratta di creare l’atmosfera giusta per una chiacchierata, piuttosto che di un’intervista vera e propria. In più, non è una presentazione del progetto: limitati a mostrare il prototipo e vedi quali emozioni e pensieri spontanei suscita. 

I test non terminano con il prototipo, ovviamente: anche quando starai per consegnare il progetto al cliente oppure appena dopo aver lanciato il prodotto, dovrai continuare a interrogare le persone che interagiscono con quello che hai creato. 

Conclusioni 

Il Design Thinking è un approccio che mette al centro l’essere umano e che guida all’individuazione di soluzioni innovative. Richiede tempo un buon gruppo di lavoro, ma alla fine darà ottimi risultati. 

Più in generale, il Design Thinking è un modo di pensare: fare business mettendo il cliente al centro del processo di creazione è rivoluzionario e al tempo stesso molto umano. 

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